Weekly Playlist N.22 (2019)

 

Dopo la puntata maggiormente varia che immagino avrete ascoltato sette giorni fa, oggi la playlist torna ad essere un’ennesima gradevole occasione per segnalare le release più interessanti tra quelle uscite o annunciate in settimana. Data questa premessa risulta tanto scontato quanto doveroso iniziare sotto l’effigie dei polacchi Batushka, il cui condottiero Krzysztof Drabikowski è infine riuscito a mettere sul mercato (per il momento esclusivamente digitale) il nuovo album Panihida”: la storia la sapete, quindi se vi serve una minima introduzione al lato musicale della faccenda date una letta alla colonna pubblicata questa domenica mentre oggi iniziate anche con “Pesn’ VIII”. Divenuto di pubblico dominio in anteprima digitale sul finire del mese scorso, il lavoro della seguitissima sensazione polacca è stato pertanto il colpo di grazia vibrato da un maggio a dir poco spettacolare, le cui quattro uscite più votate sono state sviscerate questo weekend nel consueto ma sempre molto atteso articolo mensile; e casomai vi urtasse leggere commenti brevi e a volte discordanti tra loro, oltre a consigliarvi di levare al più presto le tende vi anticipo che a breve saranno probabilmente disponibili anche le recensioni firmate dal nostro Theo in persona per quel che manca all’appello ne “La Gente Deve Sapere”. Settimana scorsa era toccato ai Kampfar, mentre due giorni fa i nostri lettori hanno potuto beneficiare di un nuovo scritto incentrato stavolta sul vulcanico Hic Regnant Borbonii Manes” dei francesi Sühnopfer da cui recuperiamo per la playlist, in quanto disco della settimana, “Dileceratio Corporis”.
Nel frattempo si avvicina l’estate, e vista la spaventosa quantità di roba bella e già ascoltabile il rischio è quello di trascurare alcune novità interessanti in arrivo, tra cui il quarto colpo messo a segno dai Total Hate. Attivi nel panorama tedesco ormai da due decadi, questi ragazzacci bavaresi pubblicheranno il 2 agosto Throne Behind A Black Veil”, e così a noi non resta che mettervi la pulce nell’orecchio facendovi ascoltare in anteprima “Thou Shalt Kill (Killing Spree Unleashed)”. Al baccanale celebratosi questo maggio non è comunque mancata un’adeguata rappresentanza italiana, visto che dopo quasi sei anni di silenzio anche i toscani Handful Of Hate si sono uniti alla festa pubblicando Adversus”, settimo full-length in studio tra i quali figura la qui presente “Carved In Disharmony (Void And Essence)”.
A proposito di ritorni, è ormai già trascorso un lustro da quel Gods Of War – At War” che portò tutte le dovute attenzioni sull’operato degli ellenici Macabre Omen, ma i nostri informatori ci segnalano movimenti sospetti nel quartier generale del progetto; nella speranza di avere al più presto conferme ufficiali, rinfreschiamoci un pochino le orecchie con l’esordio del 2005 The Ancient Returns” e con “An Ode To Rhode”.
Qualcosa di molto più concreto lo abbiamo avuto nelle ultime 48 ore proprio sul nostro italico suolo, ossia un paio di date dei sempre benvenuti russi Arkona. Il sottoscritto è abbastanza sicuro che i convenuti ai due eventi abbiano passato una piacevole serata di grande musica con la tribù russa capeggiata dall’instancabile Masha, e si è permesso dunque di allungare il piacere di un altro quarto d’ora schiaffando sul finale della playlist “Na Moey Zemle”, pezzo incredibile in cui figurano come ospiti suonanti (e cantanti) col loro inconfondibile stile nomi alternati del calibro di Månegarm, Skyforger e Menhir (oltre ad Heidevolk e Obtest) dal titanico Goi, Rode, Goi!” del 2009. Ora aggiungeteci un altro anno spostandovi dalle steppe russe alle foreste della vicina Finlandia, e avrete ottenuto il primo degli ascolti scelti dalla redazione pescando dallo scaffale: proprio nel 2010, con la realizzazione di Let The Devil In”, i Sargeist stavano diventano uno dei nomi di spicco della scena finlandese contemporanea; uno status del tutto meritato se si ascoltano pezzi come la cadenzata e trionfante “Twilight Breath Of Satan”. I già citati vicini della ex-Unione Sovietica, ad ogni modo, non sono rimasti a guardare e giusto due anni fa dalla Siberia centrale è arrivato Tales Of The Enchanted Woods”, sophomore album dei Grima da cui lo staff ha pescato “The Moon And Its Shadows”. Per sigillare invece lo scritto che state leggendo è stata recuperata (anche se per per motivi diversi) una doppietta che potrebbe attirare l’attenzione dei patiti di mamma Norvegia: parliamo rispettivamente di una demo di uno dei progetti meno noti nella poco affollata ma qualitativamente eccelsa scena di Sogndal, nonché del secondo lavoro di una band inglese che, tra le varie presenze negli anni, vede di Vicotnik, manca Vortex quasi per un pelo, e si ritrova testi di Fenriz e Aggressor. Chi porta nel cuore i riveriti Mistur non si lasci quindi sfuggire i cugini (di line-up) Sigtyr, piccolissima realtà con all’attivo quattro nastri di cui abbiamo rispolverato il secondo, Kulde” (2005), proponendovi oggi “Siste Kvile”.
Come unico anniversario, dati i dieci anni esatti appena trascorsi dall’uscita, troviamo invece l’anticipato Resplendent Grotesque”, altro rilascio sophomore di quello che ai tempi poteva tranquillamente essere definito (per fama dei componenti) il progetto/supergruppo britannico Code, di cui ci gustiamo la graffiante “Possession Is The Medicine”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Batushka“Pesn’ VIII” (from Panihida”, Autoprodotto 2019)

2. Sühnopfer“Dileceratio Corporis” (from Hic Regnant Borbonii Manes”, Debemur Morti Productions 2019)

3. Total Hate“Thou Shalt Kill (Killing Spree Unleashed)” (from Throne Behind A Black Veil”, Eisenwald 2019)

4. Sargeist“Twilight Breath Of Satan” (from Let The Devil In”, Moribound Records 2010)

5. Grima“The Moon And Its Shadows” (from Tales Of The Enchanted Woods”, Naturmacht Productions 2017)

6. Handful Of Hate“Carved In Disharmony (Void And Essence)” (from Adversus”, Code666 Records 2019)

7. Macabre Omen“An Ode To Rhode” (from The Ancient Returns”, Blutreinheit Productions 2005)

8. Sigtyr“Siste Kvile” (from Kulde (Demo)”, Autoprodotto 2005)

9. Code“Possession Is The Medicine” (from Resplendent Grotesque”, Tabu Recordings 2009)

10. Arkona“Na Moey Zemle” (from Goi, Rode, Goi!”, Napalm Records 2009)

Michele “Ordog” Finelli

Precedente Sühnopfer - "Hic Regnant Borbonii Manes" (2019) Successivo Pagan Storm News: 31/05 - 06/06